1° TEORIA DEL NUMERO DI DUNBAR, di Robin Dunbar

Robin Dunbar

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Cosa è il numero di Dunbar
Il numero di Dunbar è un limite massimo teorico della capacità relazionale di un uomo. Secondo l’antropologo Robin Dunbar la dimensione massima di un gruppo (o villaggio) è limitata dalla capacità neocorticale degli individui. Ogni individuo ha la capacità neocorticale degli individui. Ogni individuo ha la capacità di mantenere relazioni sociali stabili con circa 150 persone. Entro questo limite l’uomo è in grado di conoscere l’identità di ciascuna persona . Ne consegue che un gruppo per essere stabile e coeso non deve essere formato da più di centocinquanta membri. Tale limite è conosciuto in sociologia come “numero di Dunbar” (o “regola dei 150”) ed è alla base degli studi sui social network. In gruppi più grandi è più difficile riconoscere i membri e relazionarsi con efficacia. Quanto più un gruppo sociale è grande, tanto più aumenta la probabilità di incappare in comportamenti falsi, fittizi o ingannevoli. (fonte:https://www.okpedia.it/numero-di-dunbar)

Chi è Robin Dunbar, in wikipedia:
https://en.wikipedia.org/wiki/Robin_Dunbar

Dalla University of Oxford, trovate le piublicazioni e il CV:
https://www.psy.ox.ac.uk/team/robin-dunbar

Robin Dunbar

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Qui un’intervista interessante al Prof. Robin Dunbar:
Robin Dunbar ricopre il ruolo di co-Director del British Academy,’ Centenary Research Project “Lucy to Language: The Archaeology of the social Brain”: un progetto multidisciplinare che cerca di spiegare come il cervello dei primi ominidi si sia evoluto dal suo stato originale a quello attuale e si avvale della collaborazione di ricercatori della Liverpool University, Royal Holloway (University of London), Southampton University, e dell’University of Kent.

-Oggi i social network ci spingono ad avere sempre più amici ma forse questa corsa è insensata. Lei ha individuato un numero, che oggi è chiamato numero di Dunbar, che rappresenta il l numero di persone con cui ognuno di noi può mantenere relazioni sociali stabil (150). Come è arrivato a questa approssimazione?

Inizialmente l’abbiamo predetto studiando la grandezza del cervello nelle relazioni tra scimmie e primati. Abbiamo introdotto in questa analisi la dimensione del cervello umano arrivando all’identificazione del numero 150 come “numero naturale” delle relazioni tra umani, all’interno dei propri gruppi sociali, successivamente lo abbiamo verificato.

-Lei sostiene l’esistenza di un limite genetico al numero di amici che possiamo avere, strettamente dipendente dalla misura della nostra neocorteccia. Ma allora perché continuiamo a cercare nuovi e vecchi amici su Faceboo k?

Credo che in fondo sia molto semplice da capire. Quando ci allontaniamo dai nostri amici e ci spostiamo in un’altra città, ovviamente loro rimangono ancora nostri amici. Nel passato, diciamo cento anni fa, si saremmo gradualmente dimenticati di loro e la relazione sarebbe morta. Ora, quando ci spostiamo, vogliamo ancora vive queste relazioni.Siamo ansiosi di sapere cosa stanno facendo e questo è quello che Facebook ci permette di fare.

-Lei è anche direttore del progetto multidisciplinare “Lucy to Language” che si propone di studiare le evoluzioni del cervello umano, cosa “significa” essere umani e in che momento e in quale luogo noi siamo diventati quello che siamo oggi. “Cosa” ci ha fatto diventare umani?

Probabilmente due cose: una è la capacità di amare anche se le scimmie, gli scimpanzé in particolare, amano anche loro…

Quello che l’essere umano ha fatto è stato usare questo comportamento per creare relazioni, come prendersi cura l’uno dell’altro a distanza. Quando le scimmie entrano in relazione, si puliscono a vicenda, giocando; quello che facciamo noi è farlo con diverse persone alla volta, amandole e scherzando con loro.

Il secondo elemento è l’abilità di capire cosa stanno pensando le altre persone, riuscendo a farlo con più persone contemporaneamente. È questo il modo in cui creiamo e manteniamo relazioni stabili con i nostri amici, ma è anche quello che ci consente di avere letteratura, grandi scrittori, le religioni, entrando nel campo dell’ immaginazione e anche, soprattutto, in quello della la scienza che ci consente di chiederci se il nostro mondo potrebbe essere differente da com’è adesso.

Le scimmie dando per assodato che il mondo è esattamente e esclusivamente quello percepito. Noi possiamo, invece, fare un passo indietro e dire: “mi chiedo se potrebbe essere diverso”.Questo ci consente di “fare” scienza.

Aziende, come le grandi Telco, cosa possono imparare dal numero di Dunbar ? Se una comunità, come lei dice, è resa unita da un senso di mutuo impegno e reciprocità, cosa possono fare oggi le grandi organizzazioni per non alimentare la competizione all’interno, causa di stress e inefficienza, e sviluppare maggiormente un senso di cooeperazione ?

La cosa più importante che possono fare è far sentire i loro impiegati una famiglia, trasmettere l’appartenenza a quella organizzazione. Le organizzazioni che lo fanno, anche se sono organizzazioni molto grandi, lo fanno dividendosi in unità più piccole, grandi come piccole comunità familiari. Quelle sembrano essere davvero organizzazioni di successo.
L’originale intervista in Inglese:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=131&v=4YkhZKmKGmk&feature=emb_logo&ab_channel=FestivaldellaScienza
Fonte:
http://www.festivalscienza.it/archivio-live-2011/home/interviste/robin-dunbar.html

Le nostre considerazioni in merito alla sopra citata intervista a Robin Dunbar e al suo studio complessivo. 

Qui sotto parleremo a ruota libera e non in maniera schematica, presupponendo che il nostro lettore abbia già conseguito e consapevolizzato il progetto 1m1b.
Nelle multinazionali è molto difficile far sentire gli impiegati una “grande famiglia” e se in apparenza sembra questo, è anche per una motivazione di socialità o aggregazione di appartenenza fittizia, che ancora molti esseri ne sono schiavi inconsapevoli e purtroppo idioti felici, (riferendoci sempre a grandi numeri di esseri) ma crediamo che sia anche un fattore di sudditanza economica ma anche, come nel caso di molte multinazionali, le persone di base, sono pagate al minimo sindacale e purtroppo hanno un’istruzione neppure media.
La “divisione in unità più piccole” è per la massima diffusione sul territorio per mantenere il potere del controllo e dei guadagni, come sempre, facendo capo alla solita piramide.
FERMAMENTE: E’ SOPRATUTTO PER ESCLUDERE I PICCOLI IMPRENDITORI DAL MERCATO DI QUEL DATO TERRITORIO.
E QUESTI NON PARLINO,  COME AL SOLITO: ” COSI E” IL MERCATO… COSI DIAMO LAVORO…MA NOI PAGHIAMO LE TASSE….E’ IL GOVERNO CHE DOVREBBE PENSARCI, NOI FACCIAMO IL NOSTRO LAVORO D’IMPRENDITORI, E COSI’ VIA
Questa e pura, arrogante,dispotica ipocrisia, ma semplice come è rappresentata, in risposta affermiamo:


  1. IL MERCATO E’ INUMANO, E QUESTO FATTORE SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ STRADA IN TUTTO IL PIANETA. ESSO E’ FATTO D’ESTREMA COMPETIZIONE, ANCHE TRA I MAGGIORI ATTORI (notate: attori, come finzione giuridica su una scena a danno dei molti addormentati) CHE SI FAGOGITANO L’UNO ALL’ALTRO, QUANDO NON OPERANO IN CARTELLI TRA LORO, E CHI NE FA LE SPESE E’ QUELLO PIU DEBOLE DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO, ECONOMICO OPPURE ANCHE DI CONOSCENZA. 
  2. IL LAVORO CHE FORNISCONO, I QUALI SOTTOPOSTI, NON CAPENDO L’ALTERNATIVA, NE SUBISCONO LE REGOLE E LE CONSEGUENZE NEFASTE, E’ DATO PER LA MAGGIOR PARTE, IN MODO IMPOSTO, ED ACCETTATO SUBDOLAMENTE,  NON CREATIVO, PER CUI INFELICE. SOLITAMENTE NON ABBASTANZA REMUNERATIVO PER IL SOSTENTAMENTO PROPRIO E DELLA PROPRIA FAMIGLIA IN MODO DIGNITOSO E SOPRATUTTO, DI CONSEGUENZA, NON CREA ASPETTATIVA DI UN FUTURO MIGLIORE ANCHE COME IMPRENDITORE DI SE STESSO. (Chi ha letto in questo blog potrà aggiungere e capire meglio)
  3. IL PAGARE LE TASSE FA PARTE DELLA SOLITA IPOCRISIA DI CHI DETTA LE LEGGI INIQUE AI POLITICI, ESSE VENGONO LEGIFERATE, ATTUATE E FATTE RISPETTARE DAGLI ORGANI DI REPRESSIONE E TUTTO QUESTO, VIENE ATTUATO ATTRAVERSO IL DENARO IN MANO A POCHI  MAL DISTRIBUITO ED USATO DA MOLTI SECOLI, DAI MOLTI ESSERI INCONSAPEVOLI. LE TASSE, COME PERCENTUALI O ALIQUOTE, QUANDO NON SONO “TASSATE” NEI PARADISI FISCALI, SONO MANOVRATE DA LEGGI FATTE AD HOC PER ARRICCHIRE SEMPRE PIU I POCHI, MA IL TUTTO NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI TASSE (PERCENTUALI) IN QUANTO SE LA MULTINAZIONALE O GRUPPO O CONGLOMERATO GIURIDICO-FITTIZIO DETIENE LA STRAGRANDE PERCENTUALE D’AZIONE FISICA O DI PRESENZA AZIENDALE SU UN DATO TERRITORIO, FAGOGITA LE PIU PICCOLE IMPRESE, IMPONENDO, ATTRAVERSO IL MERCATO E SOTTOPONENDO COME “CARTELLI”, UN DATO PREZZO, PER CUI CHI SE NE IMPORTA DELLA PERCENTUALE DI TASSE DA PAGARE? QUANDO LO STESSA PERCENTUALE E LO STESSO PREZZO E’ STABILITO A PRIORI? ECCO COME VENGONO ESTROMESSI I PICCOLI IMPRENDITORI, SI FA PER DIRE, SOTTO DI LORO, ATTRAVERSO MINORI PREZZI MOMENTANEI PER FAR SCOMPARIRE IL “COMPETITORE”, PER POI PROGRESSIVAMENTE AUMENTARLI!

Osservate il proprio intorno e ragionate con la vostra mente e il vostro buon senso!

Per cui da quello che si evince dalla lettura finale sembra che il Prof. Dunbar, non tenga conto della “felicità” di questi dipendenti, almeno per la base, che sicuramente sono la maggior parte degli occupati, ma sopratutto si riferisca al successo e alle felicità di enormi guadagni ai vertici, e man mano sempre meno ai loro sottoposti fino alla base della piramide.
Infatti il Prof. Dunbar parla delle “organizzazIoni di successo”, si, per il fatturato, ma i veri guadagni vanno ai dirigenti e/o azionisti, della piramide, senza tener conto del potere che tali immense organizzazioni, attraverso gli enormi introiti, possono intervenire a livello politico per promuovere e far attuare le leggi a loro favore.
Portando queste entità perverse ad intrecciarsi con altre, come le scatole cinesi, tessendo legami di tutti i generi, passando da un comparto, come esempio, manifatturiero a quello finanziario, come i fondi statunitensi e non solo, ma il tutto fà capo, sempre, a poche famiglie estremamente ricche e potenti.
Quello che qui, a noi interessa, è la parte sostanziale del lavoro del Prof. Dunbar, dove secondo i suoi studi, egli afferma:


la dimensione massima di un gruppo (o villaggio) è limitata dalla capacità neocorticale degli individui. Ogni individuo ha la capacità neocorticale degli individui. Ogni individuo ha la capacità di mantenere relazioni sociali stabili con circa 150 persone. Entro questo limite l’uomo è in grado di conoscere l’identità di ciascuna persona . Ne consegue che un gruppo per essere stabile e coeso non deve essere formato da più di centocinquanta membri. Tale limite è conosciuto in sociologia come “numero di Dunbar” (o “regola dei 150″) ed è alla base degli studi sui social network. In gruppi più grandi è più difficile riconoscere i membri e relazionarsi con efficacia. Quanto più un gruppo sociale è grande, tanto più aumenta la probabilità di incappare in comportamenti falsi, fittizi o ingannevoli.”

Crediamo che il Prof. Dunbar con “relazioni stabili” intenda rapporti anche e sopratutto di tipo spirituale, essendo amici!
Nel nostro studio di 1m1b asseriamo che il primo aspetto è la parte spirituale che deve predominare tra gli esseri e non solo come “amici” ma anche come aspetto economico.
Infatti qui il discorso si intreccia e si farebbe molto ampio ed articolato.
Qui il Prof. Dunbar teorizza il rapporto di amicizia con il numero di circa 150 esseri per rimanere in relazioni vere, e che cosa se non DI TIPO spirituale? cosi deve essere anche con il proprio dipendente che deve essere trattato come amico e non come MERCE DA PAGARE O RETRIBUIRE CON UNO STIPENDIO A FINE MESE DETTATO DAL MERCATO NEOLIBERISTA, DALLE LEGGI DELLE CORPORAZIONI SEDIMENTATE NEL CORSO DEI SECOLI, CONTROLLATO PER MANTENERE AL MINIMO LA SUSSISTENZA DELLA MAGGIOR PARTE DEGLI ESSERI .
Molti studi sociologici, confermati dalla comunità scientifica, ma anche da filosofi, antropologi, antroposofi, come Rudolf Steiner e molti altri ancora, ribadiscono che l’essere umano, nelle sue relazioni, dovrebbe avere un’incontro, di tipo spirituale al di là della parte economica del dare o dell’avere.

Infatti, come asserisce il Prof. Dunbar, oltre la media di questo numero di 150 “contatti”, aumenta la possibilità di avere relazioni solo fra PERSONE (maschere) e non come ESSERI umani, favorendo in tal modo “comportamenti falsi, fittizi o ingannevoli”. Per cui cosa sono se non l’appropriazione dell’energia, del lavoro, del tempo, e del libero arbitrio delle persone “dipendenti” da queste multinazionali o conglomerate che hanno migliaia o milioni di sottoposti come dipendenti sparsi nella nazione o nei vari continenti?
Come abbiamo più volte descritto, il nostro progetto è una relazione umana e spirituale tra esseri anche se sono dipendenti, ma come solo lavoro, dei loro datori di lavori che detengono un solo business e riescono a stabilire, come da questo studio del Prof. Robin Dunbar, una relazione spirituale soddisfacente con un numero limitato di 100-150 o anche 300  loro impiegati. Ed è chiaro che il n. di 150 non è limitativo, infatti alcuni datori o proprietari della loro impresa potrebbero anche raggiungere facilmente una relazione di contatto spirituale con molti esseri, avendo spiccate sensibilità ed umanità.

E tutto questo viene “mediato” o “relazionato” in un intorno vero e fisico dove questi esseri che operano in questa impresa anche, SPIRITUALE, possono avere l’incontro fisico diretto e a contatto con il proprio “datore di lavoro” stabilendo con esso un rapporto ed un comportamento reciproco vero, certo, sicuro, solidale e mutuale.
Per cui tutta la relazione viene operata in questo numero del Prof. Robin Dunbar, in modo soddisfacente e certo per tutti i soggetti di questa impresa. Infatti tutti osserveranno dei comportamenti e delle operazioni mutuali, compassionevoli ed armonici, visto il numero relativamente ristretto ed umano.

I moderni metodi di produzione, le tecnologie, i robot, possono essere ormai adottati anche nelle imprese piccole, per cui le così dette convenienze di scala, riservate alle grandi imprese sono ormai solo un dogma per gli allocchi.

Altre molte considerazioni, che comunque sono espresse in questo blog, sono e devono essere tenute in considerazione. Se le persone sono creative ed hanno un margine di possibilità operativa, sono rispettate, sono considerate all’interno di questo gruppo di lavoro, la salute ed il proprio benessere in generale verrà di conseguenza.

Provate ad immaginare una conoscenza libera e diffusa, dove i brevetti possono essere condivisi e non finalizzati ad ottenere solo i massimi guadagni e vengono distribuiti equamente tra i soggetti che ne richiedono l’utilizzo o la finalizzazione, chiaramente con opportune regole di rispetto per l’inventore…

Provate ad immaginare attraverso questa vera libera conoscenza, quante imprese possono nascere nel mondo, creando per tutti questi imprenditori la loro vera, certa, impresa in quel dato luogo, che non sarà comprata da nessuno se non venduta per volere del proprio creatore umano?

E certo che ogni essere, in base alle proprie caratteristiche, all’età, all’esperienza maturata, alla maturazione interiore e cosi via può essere dipendente in questo luogo di lavoro (o anche come smart-working) per un certo tempo ed in attesa propizia di fondare, esso stesso, la propria azienda.

Ora, provate ad immaginare questa vera conoscenza estremamente diffusa come possibilità creativa da svolgere in un certo luogo fisico, (questo fisicità è reale, perché ogni essere umano ha un corpo fisico) quanta abbondanza e offerta di lavoro può essere diffusa nel mondo!

Quando verrà attuato questa idea o metodo di 1m1b il denaro utilizzato come lo abbiamo conosciuto, non esisterà più, ma sarà sostituito da un valore, energia, tempo a disposizione equamente di ogni essere, fornendo cosi a tutti gli esseri una “base” di sussistenza fisica sicura e dignitosa per tutti. Per cui l’essere umano adulto ed operativo, in salute fisica e mentale, in eventuale e momentanea transizione tra un luogo o situazione di “lavoro” e alla ricerca della propria “occupazione” ( che in futuro sarà libera, creatrice e in continuo sviluppo) potrà sussistere e provvedere alla propria famiglia in maniera assolutamente dignitosa.

Molte delle “cose” saranno messe a disposizione in “comodato d’uso”….ma molto altro può essere sviluppato in maniera armonica per non inquinare, depredare, accumulare in maniera iniqua e disarmonica, sia nelle proprie abitazioni che nelle imprese o aziende. Questo modo di ragionare ed operare modificherà i comportamenti egoistici dell’essere umano.

Provate ad immaginare come è ora il mercato, le multinazionali, le grandi imprese che per le leggi neoliberiste, inquinano, delocalizzano, impongono le leggi ai governi, ed ormai è appurato da molti studi, che storicamente, procurano non solo guerre commerciali ma anche fisiche, che si impossessano dei BENI COMUNI destinati agli esseri umani di quel dato territorio o nazione e potremmo continuare, ma molti nostri lettori ne sanno molto di più di noi…ecco provate ad immaginare, invece una moltitudine di milioni imprese “piccole” sul modello 1m1b,

Il progetto 1m1b, è concepito sul concetto che tutti conoscono di come e quando nasce un’impresa lavorativa, generata o creata da un essere umano. E’ sempre una singola cella o essere umano che attraverso un’idea inizia anche dentro di lui a sviluppare questa “impresa” che man mano porta presso di se i propri collaboratori, Creando cosi il proprio organismo, proprio come una cellula si aggrega ad altre, formando cosi il proprio corpo fisico e spirituale.
E’ sempre cosi.

Ora provate ad immaginare, statisticamente, il progetto 1m1b già operativo e diffuso sulla terra:
8 miliardi di esseri di cui 4 miliardi adulti ed operativi dove la media dei “dipendenti” del
titolare dell’impresa siano 150, vuol dire circa 26 milioni di imprenditori, ma sono molti, molti di più perché già ora le piccolissime imprese tipo le artigianali sono, centinaia di milioni, con 1-2-3…10 collaboratori o dipendenti. Ma questo è un fattore attuale, dovuto al mercato neoliberista, ma anche perché ancora le multinazionali non riescono ancora ad inserirsi, infatti cercano in tutti i modi di togliere dal mercato questi piccolissimi, ma anche medi e grandi imprenditori sul modello 1m1b, attraverso il mercato, i prezzi, le leggi ad hoc e quant’altro.

Per cui ora, queste centinaia di milioni di imprese, sembrerebbero, ma solo in apparenza, già nel metodo o idea 1m1b, ma il 90 % di esse sono sfruttate o lavorano con le condizioni delle aziende più grandi o addirittura delle multinazionali, ma alle loro condizioni, essendo il mercato di tipo neoliberista dettato dai soliti pochi a misura piramidale.

Man mano che questa idea di 1m1b si svilupperà presso la moltitudine umana, si presuppone che attraverso la maggioranza consapevole e democratica si possa attuare delle leggi che favoriscano la parte spirituale e di sviluppo armonico di tale progetto.

Pensate che ora, molti imprenditori di alta gamma, per cui invidiati sia dai piccoli che dai più grandi, con una sola sede fisica in un dato luogo, dove hanno costruito man mano la propria impresa, non dormono tranquillamente, in quanto sono oppressi dall’eventuale possibilità di essere “comprati” da chi detiene più denaro o relazioni importanti o altro tipo di pensiero mafioso atto a soverchiare e mettere in condizione tale imprenditore più debole. Pensate ed osservate quanti casi intorno a voi di questo tipo e non dite che è “naturale” o “il mercato è così”:
E’ stato provato ormai scientificamente, che questo tipo di competizione neoliberista non è necessaria per l’evoluzione umana, anzi è deleteria! Basta la creatività innata che esiste nell’essere umano, che è incline esso stesso, per sua natura, a innovare e creare nel divenire della vita!

Pensate ai grandi geni, ai grandi pensatori, come Einstein, Tesla, Leonardo da Vinci, Majorana, e migliaia d’altri, in tutti i campi, non avevano bisogno di competere, non avevano il tempo per guardare gli altri, non facevano parte di questo mercato neoliberista imposto dai pochi per schiavizzarci e creare la dualità.

Purtroppo è una questione anche di educazione e di uscire da questi solchi neoliberisti che formano individui malsani, senza idee corrette, senza dignità, egoisti ed appunto competitivi per calpestare altri esseri più deboli di loro ma magari buoni e attivi inconsapevoli.

Infatti se ogni essere potesse sviluppare una sola impresa (impresa intesa come origine creativa di sviluppo fisico o intellettuale di qualsiasi tipo, ma non di tipo inquinante, predatorio e comunque conforme alle nuove scienze armoniche) nel proprio intorno fisico, potrà “lasciare”, indirettamente, al proprio vicino o ad un’altro essere la creazione e lo sviluppo della propria impresa, sul proprio territorio fisico di dove esso tiene saldi i propri piedi, senza prevaricazioni, egoismi, od accumulazione di spazio e/o imprese che all’oggi ancora succede.

Ulteriori concetti, parallelismi, e altro sono molti e demandiamo alla lettura nel presente blog, in continuo sviluppo.

Questo nostro scritto non è un’appunto o critica malevola al Prof. R. Dunbar, che si è attenuto o limitato ad una questione chimica-fisiologica del nostro cervello, applicata alla Sociologia e Psicologia, ma che noi prendiamo questo eminente lavoro o studio per avvalorare il nostro metodo o idea di 1m1b e al quale va tutta la nostra riconoscenza e ringraziamento di questo Suo lavoro spirituale applicato alla materia.

Bright Being

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