Gratitude

L’incontro a San Pietroburgo con un Vecchietto “qualsiasi”, che nel 1945 ha liberato gli Europei insieme agli ormai 27 milioni di morti Russi che ogni giorno aumentano, dalla ricerca da parte di volontari, su tutto il territorio della Ex Unione Sovietica.

UN GRAZIE RICONOSCENTE

Oh! Vecchietto, con la barba lunga e bianca
chino sulla panchina del parco, instabile come te,
da quanto tempo nessuno ti guarda con occhi pieni
d’amore e compassione?

Oh! Vecchietto, con il basco nero, calato armoniosamente
sul bel volto rigato dalla vita e dall’esperienza,
perché nessuno più ti toglie di sopra quella polvere
ormai tua unica compagna?

Oh! Vecchietto, che ti appoggi sul tuo unico sostegno
d’antico legno e compagno solitario delle tue lunghe
passeggiate pomeridiane, perché nessuno giovane compassionevole
ti accompagna?

Oh! Vecchietto, dimentico da tutti! Ancora senti il sibilare
del piombo teutonico vicino alle tue orecchie,
perché non vedo nessuna medaglia d’onore sul tuo petto?
eppure anche tu, il ‘9 maggio, hai liberato questi giovani
che passano accanto smemori dell’antico accaduto.

Oh! Vecchietto, nei tuoi vispi occhi, vedo che sei lì
per sentire, attento, il continuo e incessante vocio
della vita, quello che anche tu un giorno eri,
ma ancora vuoi essere, perché è vero che ancora tu
vorresti correre come un bimbo dietro alle farfalle?

Oh! Vecchietto, poco importa chi eri e cosa hai fatto,
se eri un grande o se eri un piccolo, ora sei e basta
quello che vedo, un’Anima Universale.

Bright Being