My life

DA DOVE NASCE E COME SI E SVILUPPATO QUESTO PRINCIPIO.

La creatività che sta alla base di questa intuizione è arrivata dopo un duro lavoro d’introspezione che dura da quando ero adolescente, analizzando le forme-pensiero che man mano si affacciavano alla mente.
Questa analisi su di me è costata molta sofferenza.
Nel procedere su questa strada lasciavo perdere i percorsi più facili.
Non risparmiavo e non risparmio nulla a me stesso.

Ho cercato di togliere l’accumulazione fisica delle cose, cercando di mettere in un angolo il mio ego, le mie voglie di piccolo essere umano, lasciando solo a disposizione, per non ledere il mio equilibrio psico-fisico, le cose essenziali alla mia vita o perlomeno quello che in quel dato momento al mio grado di coscienza, ritenevo importante.

Solo ora mi rendo un po’ più conto di questo processo, è sempre e comunque un avanzamento sia mentale che spirituale.
Credo fermamente che tutto questo fa parte dell’esperienza terrena che ogni essere deve fare per accrescere la propria coscienza e trasmetterla come karma nella prossima vita.

Sono andato contro la mia famiglia, senza fa loro troppo male, solo perché vedevo una soluzione migliore, più equa, più armonica tra quello che loro volevano e facevano con quello che producevano, per quegli effetti, nel loro intorno fisico e psichico.

Man mano che procedevo sulla mia via, ho perso idealmente la vicinanza fisica con parenti, amici, tutti quelli che stavano nel mio intorno, pur rispettando le loro sensibilità interiori.

La grande difficoltà era, purtroppo, che non corrispondevo più ai loro parametri, al loro modo di pensare la vita, e questo ha procurato e tuttora procura della tristezza, anche se in verità, la luce che si è schiusa è immensamente superiore.
La tristezza o la pseudo-felicità può essere relativa per cui derivata solo dalla imbecillità di un percorso deviato verso il nulla da parte di molti esseri incoscienti.

Ognuno di noi deve vivere secondo lo sviluppo della propria coscienza, senza ledere gli altri esseri sotto nessun profilo, senza convincere, senza nessuna prevaricazione, ma accettando il divino cosi come è, e che esiste in ognuno di noi, da sempre.

In questi ultimi anni mi sono sempre chiesto perché facevo questa ricerca interiore, così intensa, stressante, conflittuale non solo con me stesso ma anche con gli altri esseri che mi stavano e stanno intorno.

Mi fermavo solo un attimo prima di ledere la sensibilità di chi mi stava di fronte, per il rispetto che avevo della sua attuale condizione di evoluzione, che magari era nettamente superiore alla mia.
Volevo e voglio tuttora imparare da chi mi sta di fronte, per apprendere la sua esperienza.
Quando si ha di fronte un altro essere, che è come te, non guardo mai come è vestito o come si atteggia, o altro, voglio solo dare del bene per quello che lui vuole di bene che è dentro di me e prendere la sua quintessenza reale che mi permette di evolvere nella mia continua ricerca, che non avrà mai termine.

Ad ogni essere umano che hai di fronte, che può essere il più grande delinquente o il più grande dei papi, devi dedicare il tempo necessario solo per capire se puoi aiutare in qualche modo alla sua manchevolezza di evoluzione e dall’altra “prendere” la parte migliore di questo essere per la tua di evoluzione.

Questo processo mentale o metodo deriva sostanzialmente da una continua ricerca di sintesi.

La sintesi per trovare o individuare il principio che sta alla base di tutte le cose umane è per sua natura molto difficile da attuare.
È un lavoro che dura per tutta la vita.

È una continua e incessante ricerca interiore tra cosa e bene e cosa e male.
Ed ecco la dualità.

Me è proprio l’individuazione della dualità in tutte le cose, non tanto la sua momentanea ed illusoria risoluzione, che porta in avanti, nel bene o nel male, la vita di tutti noi.

Quando si presenta difronte, questa dualità, ma si è coscienti di questa realtà, in massima parte è già risolta.
Sai come trattarla e metterla da parte.
Solo così si avanza nella vita reale di tutti i giorni.

Io sono un comune essere umano, ed è normale descrivere qui le vicissitudini che mi hanno portato a scoprire questo modello o principio che è da sempre dentro di noi.

Non lo faccio per vezzo o per ego personale, solo che vorrei condividere con voi questo modello, perché credo fermamente che potrebbe avvicinarci con più armonia, a noi tutti, ma potrebbe essere una rivoluzione degli attuali modelli mondiali.

Ora, oggi, mentre scrivo, a volte mi sento molto solo.
Quanti dubbi per quello che sto facendo.
Non nel modello o principio, ma come, quando, con quale mezzo diffonderlo e come trovare alleati, collaboratori oppure leali contradittori.

A chi proporlo, affinché non venga ostacolato alla sua naturale evoluzione e miglioramento.

Mi sento solo anche perché ancora non ho condiviso questo modello, questo intenso lavoro.

Ho scritto ormai circa 400 pagine, ma più scrivo e più si affacciano altre soluzioni, altre idee, altri incagli per la mia specifica impreparazione ad un dato argomento.

Ecco perché ho bisogno di voi.

Questo progetto o modello merita un vostro aiuto, che solo una comunità intensa e coesa può portare avanti, con tutte le critiche possibili ed immaginabili.

Talvolta ho la sensazione di non essere solo, di avere intorno a me non solo i miei contemporanei ma anche tutti quelli che ora non ci sono più qui, su questa terra, che sono in un’altra dimensione.

Non sono pazzo, ma ho la netta sensazione di essere avvolto da un bene intenso di tutti questi esseri passati e presenti, che parlano dentro di me, mi danno consigli.

Li vedo tutti sorridere incitandomi a continuare su questa strada.

Rivedo tutti quelli che hanno contribuito alla mia evoluzione, mio padre, mia madre, altri grandi esseri che mi hanno voluto un grande bene, i miei maestri spirituali, e anche da loro che arriva questo metodo o semplice principio.
Talvolta piango non per me, ma per tutte le persone che su questa terra hanno sofferto e ancora soffrono perché non capiscono quello che fanno o perché ci sono i grandi, i pochi, che volutamente e in mala coscienza attuano questa sofferenza su di loro.

So che l’uomo per sua natura ha in sé i sette vizi capitali, ma non per questo che possiamo rassegnarci che sarà sempre così. Dobbiamo combattere dentro di noi. Dobbiamo combattere la nostra bassa natura, non per toglierla, questo per ora, in questa fase della nostra evoluzione è impossibile, ma solo per conoscerla meglio, per mitigarla, per relegarla in un angolo della nostra coscienza.

Solo con l’attenzione continua delle nostre forme-pensiero possiamo riconoscerla e rinchiuderla, questa nostra bassa natura.

Ora, in questo periodo della mia vita, cerco di lavorare per mantenere in vita me e la mia famiglia, vorrei fare di più, ma è un’incredibile sofferenza al pari della mia ricerca interiore di continuo lavorio all’affinamento di questo modello o principio.

Ormai il lavoro fin qui svolto necessita di una condivisione con altri, affinché lo critichino, l’evolvono o che cerchino anche di ostacolarlo.
Ma solo attraverso questi lavorii si può trovare ancora una soluzione migliore o modello superiore.

Questa fase della mia vita è costellata anche dalla precarietà della mia economia, ma questa terribile sofferenza mi ha portato a capire molto di più e ringrazio il cielo per questa immensa possibilità che si dischiude per la mia anima.

Grazie a tutti voi.

Bright Being

Pubblicato il: 16 Apr, 2017 @ 18:14